La storia lascia tracce indelebili. E’ un miscuglio di fatti, artefatti, supposizioni, verità nascoste, teorie complottistiche, decisioni che, a seconda dell’emozionalità di chi li ha vissute, di chi li ha subite, di chi li ha ereditate, assumono un significato e possono diventare un esempio, in positivo o in negativo.
La storia è storia. Ma la storia passata diventa storia di oggi grazie al racconto individuale, dove la narrazione è talvolta più efficace degli accadimenti stessi.
Pensiamo agli USA: ormai possiamo parlare di un prima e di un dopo Trump, sarebbe troppo azzardato parlare di una nuova era Biden, semplicemente perché non c’è ancora la storia a raccontarcelo. Esistono però degli elementi che, come accadde con la prima elezione di Barack Obama, anche quel caso gli americani scelsero un Presidente Democratico dopo una leadership repubblicana, solleticano le emozioni di molti. Biden ha scelto ad esempio di essere affiancato nella vice presidenza da una donna, questa è storia, non era mai accaduto prima nella democrazia statunitense. Kamala Harris è afroamericana. Ed è la prima Vice Presidente donna.
Ma l’era Biden è iniziata ufficialmente nel momento in cui, durante la cerimonia di giuramento, è salita a Capitol Hill una ventiduenne, anche lei come Kamala afroamericana: Amanda Gorman. Una giovane poetessa, laureata ad Harvard, ha recitato davanti al mondo intero un inno alla vita, un invito a guardare avanti e a credere che è possibile una nuova risalita verso la collina, parafrasando il titolo del suo scritto.
Quello che colpisce oltre all’emozione che Amanda, nella sua impeccabile, stilosa e ferma semplicità è riuscita a trasmettere, sono le parole che ha scritto e pronunciato. “Ricostruiremo, ci riconcilieremo e ci riprenderemo” sono simboli narrativi di costruzione e di non opposizione, anche se è chiaro il riferimento al recentissimo passato. Utilizza verbi come colmare, sfiorare, marciare, risorgere, ricostruire, invoca tolleranza, speranza, unione e rispetto, lancia un messaggio fermo di responsabilità individuale e collettiva “per poter mettere il nostro futuro al primo posto, dobbiamo prima mettere da parte le nostre differenze” e inchioda la politica e la democrazia ad una verità tanto semplice quanto complicata, il dovere di redimersi: “Finché avremo gli occhi sul futuro, la storia avrà gli occhi su di noi”.
La potenza della comunicazione è nei giovani verrebbe da pensare ascoltando Amanda, e ripensando a Greta Thunberg. La comunicazione nasce dal basso, si propaga attraverso la cultura di un attivismo non strumentale, e coinvolge la mente prima che i cuori delle persone. Questo le nuove generazioni lo hanno compreso e chi sarà capace di ascoltare e sostenere questi germogli, dove oltre alla forma c’è la sostanza, permetterà alla libertà di trionfare. Ci vuole coraggio, ci vuole cultura, ci vuole il rispetto verso chi arriverà dopo. E’ la nuova democrazia solidale, è la storia che possiamo ancora scrivere. Tutti.
* Articoli pubblicati su blog di Affari Italiani The Ghost Writer
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