Fondi europei per i liberi professionisti, un’opportunità che ha bisogno di in-formazione

26 Marzo 2016

L’ultima Legge di Stabilità approvata dal Governo introduce per i liberi professionisti la possibilità per la prima volta di poter accedere ai fondi europei per avere finanziamenti utili a sviluppare le proprie attività. Un segnale importante che però nasconde delle insidie, ovvero l’impreparazione da parte dei liberi professionisti, specie quelli non iscritti ad un ordine professionale, nel relazionarsi con la burocrazia di Bruxelles e scegliere i giusti fondi nei tempi corretti. Inoltre pur essendo finanziamenti a fondo perduto saranno soggetti al normale regime fiscale, insomma non è tutto così semplice. Per questo Imprese di Talento ha chiesto alla dott.sa Annamaria Magri, EU funding, innovation management and business development e consultant dello studio legale C-Lex,  di spiegare come è possibile beneficiare di questa importante novità senza troppe complicazioni. Read more

I Fondi strutturali e di investimento europei (Fondi SIE) costituiscono lo strumento operativo e finanziario principale dell’Unione europea per il perseguimento degli obiettivi comuni di coesione economica, sociale e territoriale e una grande opportunità per l’economia italiana.

Entro il 2023 i fondi SIE metteranno infatti a disposizione investimenti nei principali settori prioritari dell’UE, per rispondere alle esigenze dell’economia reale, favorendo la creazione di posti di lavoro e riportando l’economia europea a crescere in modo sostenibile.

Gli strumenti finanziari operativi previsti per il periodo di programmazione 2014-2020 sono il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), il Fondo Sociale Europeo (FSE), il Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale (FEASR), il Fondo Europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) e il Fondo di Coesione.

In particolare il FESR serve a incentivare gli investimenti delle imprese, coadiuvando allo stesso tempo la riduzione del gap di disparità regionali in Europa, mentre il FSE ha come obiettivo di incentivare l’occupazione, la produttività e la qualità.

L’importo complessivo dei fondi SIE per il periodo di programmazione 2014-2020 sarà pari a 43 miliardi di euro di cui 32,2 miliardi per i fondi FESR e FSE, 10,4 miliardi per il FEASR e 537,3 milioni per il FEAMP.

L’importante novità, che è stata introdotta dalla legge di stabilita 2016,è che i liberi professionisti saranno equiparati alle piccole e medie imprese per l’accesso ai fondi SIE FSE e FERS e ai piani operativi POR e PON, previsti nella programmazione 2014-2020.

La decisione del governo è stata presa per colmare un gap presente fra la legislazione europea e quella nazionale, a seguito della Raccomandazione della Commissione europea 2003/361/CE e il Reg. UE 1303/2013 in cui i professionisti vengono equiparati alle PMI.

I professionisti sono considerati esercenti attività economica a prescindere dalla forma giuridica rivestita e, in quanto tali, possono quindi accedere alle risorse europee perché tra loro e le imprese non c’è differenza alcuna, diventando anche loro a tutti gli effetti destinatari dei fondi europei stanziati fino al 2023.

Si aprono quindi nuove prospettive per una categoria che è risultata fra le più penalizzate dalla crisi i professionisti, appunto, che potranno ora contare su nuove entrate per realizzare e innovare la propria attività.

L’ostacolo maggiore, in tale ambito, è rappresentato da un lato dalla estraneità connaturata al mondo delle professioni italiane rispetto a concetti tipici delle imprese quali il finanziamento, dall’altro dalla necessità di trovare professionisti già in grado di offrire consulenza in quest’ambito.

Questo per garantire la definizione e il monitoraggio dei progetti in tutte le fasi (attività di ricerca, stesura e presentazione del progetto, monitoraggio delle attività e del piano finanziario, gestione amministrativa e finanziaria, assistenza durante i controlli previsti dalla normativa regionale, nazionale e comunitaria) aree dove, soprattutto i liberi professionisti, possono trovare forti difficoltà, rischiando di perdere importanti occasioni. Quindi non solo informazione ma anche accompagnamento e formazione.

Una delle realtà che ha compreso questo cambio di passo è stato lo studio legale internazionale milanese C-LEX, specializzato negli ambiti del diritto commerciale e societario che ha deciso di affiancare alle attività tradizionali legate al diritto, una consulenza a sostegno di imprese e liberi professionisti.

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