L’imprenditore di oggi e di domani? Un narratore interprete dei fatti

4 Agosto 2022 The Ghost Writer*

 

 

Henry Ford diceva che le due cose più importanti che non compaiono nel bilancio di un’impresa sono la sua reputazione ed i suoi uomini. Un pensiero quanto mai attuale considerando la volatilità politica ed economica cui assistiamo ogni giorno a livello globale. La pandemia prima e la guerra in Ucraina poi hanno fatto emergere una grande fragilità nel sistema tra imprese, tra stati, tra comunità, tra persone.

 

Una fragilità che ha evidenziato due aspetti importanti: una superficialità al limite dell’arroganza in cui la produzione di beni e servizi ha solo un fine, il consumo deperibile in tempi molto brevi; una dipendenza eccessiva dagli altri, siano essi stati o persone, a tal punto da non riconoscere l’unicità come un valore, bensì un privilegio di pochi.

In realtà, ritornando alle parole del visionario Ford, ciò che contraddistingue una società evoluta che pensa al futuro e persegue valori distintivi, sono le idee, quelle che non si vedono, quelle che nascono dall’ingegno comune, quelle frutto di condivisione e non di negoziazione.

L’epoca attuale è caratterizzata dal compromesso: in più occasioni, la storia passata e recente ci ha insegnato che l’evoluzione ha come conseguenza il cambiamento e che quest’ultimo modifica in modo definitivo i comportamenti.

Non si può scegliere di evolvere solo un po’ o di cambiare il tanto che basta per non correre rischi.

Pensiamo ad esempio agli imprenditori: la loro missione è quella di produrre, beni, servizi, principi, visioni, certamente anche ricchezza, da distribuire fuori e dentro la propria azienda.

Ecco quindi che in questo periodo storico, complesso e instabile, la figura del capo d’azienda diventa cruciale: non solo per il talento industriale, non solo per il fiuto negli affari, ma anche, e direi sempre di più, come collettore sociale all’interno della propria impresa e amplificatore credibile verso la comunità di appartenenza. Un narratore reale e un interprete tecnico di quello che accade al di fuori dell’azienda.

L’imprenditore dunque ricopre un ruolo cardine della società moderna: fare impresa significa essere responsabili delle proprie scelte, il più delle volte prese in totale solitudine, ma anche avere il coraggio di condividerle con tutti i collaboratori, ragionando sugli effetti che queste produrranno, entro e oltre i propri perimetri di confort.

Si ritorna all’idea illuminata di Adriano Olivetti e dell’impresa come comunità, con la differenza che oggi la comunità può essere ovunque, rappresentata da chiunque, organizzata senza confini, nel metaverso per usare un termine molto attuale.

Una intangibilità spazio-temporale che non può non tenere conto di una variabile molto condizionante: la reputazione.

Oggi non si fanno acquisti, non si scelgono persone, non si ha successo senza una buona reputazione.

Vale per le società, per gli stati, per le comunità, per le imprese e per le persone: ma sono proprio queste ultime che influenzano fortemente comportamenti e fiducia.

Il ruolo quindi dell’individuo come promotore di una buona o di una cattiva evoluzione della società è determinante: per questo serve attrezzarsi di conoscenze, di visioni aperte ma anche di capacità narrative capaci di generare attenzione, credibilità e resistenza. Evito di usare resilienza perché oggi è divenuto eccessivamente cool.

L’impresa quindi, e con essa l’imprenditore e gli uomini e le donne lavoratrici, non possono più considerarsi estranei al processo evolutivo e al cambiamento sociale, al contrario, la fabbrica e le sue persone diventano attori protagonisti in un dialogo che analizza i fatti, tenendo da parte le opinioni personali, li rielabora e cerca di restituire un’azione reattiva e proattiva capace di gestire il previsto e l’imprevisto e di generare attenzione e comprensione, di fatti e comportamenti.

Non è più il tempo del fatalismo o dell’attesa dei supereroi, oggi, come diceva un proverbio antico

chi ha tempo non aspetti tempo!

 

 

* Articoli pubblicati su blog di Affari Italiani The Ghost Writer

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